IPSOA Quotidiano
Certificatori del Tax Control Framework: percorsi formativi in arrivo
31/10/2025 - Con l’informativa n. 152 del 2025, il CNDCEC ha ricordato che l’iscrizione all’Elenco dei certificatori del Tax Control Framework presuppone la partecipazione a specifici percorsi formativi, suddivisi in tre moduli di durata complessiva di almeno 80 ore, aventi ad oggetto i sistemi di controllo interno e di gestione dei rischi (per una durata pari ad almeno la metà del corso), i principi contabili e il diritto tributario. Ai fini dell’iscrizione nell’Elenco, è obbligatoria la partecipazione a tutti i moduli e il superamento dei successivi test di valutazione, fatta salva la sussistenza di una o più condizioni di esonero Parziale. Con l’informativa n. 152 del 2025, il CNDCEC ha ricordato che l’iscrizione all’Elenco dei certificatori del Tax Control Framework presuppone la partecipazione a specifici percorsi formativi, suddivisi in tre moduli di durata complessiva di almeno 80 ore, aventi ad oggetto i sistemi di controllo interno e di gestione dei rischi (per una durata pari ad almeno la metà del corso), i principi contabili e il diritto tributario. Ai fini dell’iscrizione nell’Elenco, è obbligatoria la partecipazione a tutti i moduli e il superamento dei successivi test di valutazione, fatta salva la sussistenza di una o più condizioni di esonero Parziale.
Base imponibile IVA e omessa dichiarazione: cosa cambia?
31/10/2025 - Dal <a target="_blank" title="disegno di legge di Bilancio 2026" href="https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2025/10/20/taglio-irpef-pensioni-misure-legge-bilancio-2026">disegno di legge di Bilancio 2026</a> (A.S. 1689) arrivano importanti novità anche per l’IVA: il nuovo art. 54-bis.1 del <a target="_blank" class="rich-legge" title="decreto IVA" href="https://onefiscale.wolterskluwer.it/document/10LX0000109684SOMM">decreto IVA</a> si occupa della liquidazione dell’imposta qualora la dichiarazione venga omessa, costituendo così un presidio utile per contrastare l’inadempimento degli obblighi di dichiarazione, comunicazione e versamento IVA. Cambiano anche i criteri per determinare la base imponibile IVA, il cui valore non sarà più costituito da quello normale dei beni ceduti o dei servizi prestati ma dai costi sostenuti dal cedente o prestatore per effettuare la cessione o la prestazione. Dal disegno di legge di Bilancio 2026 (A.S. 1689) arrivano importanti novità anche per l’IVA: il nuovo art. 54-bis.1 del decreto IVA si occupa della liquidazione dell’imposta qualora la dichiarazione venga omessa, costituendo così un presidio utile per contrastare l’inadempimento degli obblighi di dichiarazione, comunicazione e versamento IVA. Cambiano anche i criteri per determinare la base imponibile IVA, il cui valore non sarà più costituito da quello normale dei beni ceduti o dei servizi prestati ma dai costi sostenuti dal cedente o prestatore per effettuare la cessione o la prestazione.
I contributi Covid sono proventi esenti
31/10/2025 - Qual è la corretta qualificazione giuridica dei contributi concessi alle imprese durante la pandemia da Covid-19 ai fini delle imposte sui redditi? Secondo l’Agenzia delle Entrate si tratta di “proventi esenti” e come tali rilevanti ai fini della rettifica dell'ammontare delle perdite fiscali riportabili, ai sensi del terzo periodo del comma 1 dell'<a target="_blank" class="rich-legge" title="art. 84" href="https://onefiscale.wolterskluwer.it/document/10LX0000110002ART88">art. 84</a> <a target="_blank" class="rich-legge" title="TUIR" href="https://onefiscale.wolterskluwer.it/document/10LX0000110002SOMM">TUIR</a>. È quanto ribadito in risposta all’interrogazione parlamentare n. 5-04589 del 29 ottobre 2025. Qual è la corretta qualificazione giuridica dei contributi concessi alle imprese durante la pandemia da Covid-19 ai fini delle imposte sui redditi? Secondo l’Agenzia delle Entrate si tratta di “proventi esenti” e come tali rilevanti ai fini della rettifica dell'ammontare delle perdite fiscali riportabili, ai sensi del terzo periodo del comma 1 dell'art. 84 TUIR. È quanto ribadito in risposta all’interrogazione parlamentare n. 5-04589 del 29 ottobre 2025.
CCNL Presidenza del Consiglio dei Ministri: le novità del rinnovo
31/10/2025 - <p>Per il personale del comparto Presidenza del Consiglio dei Ministri, l'Aran con Snaprecom, Usb Pi, Flp, Cisl Fp, Sipre, Cisal, Usb, Cisl, Cse, Usae (non firmano Cgil e Uil) hanno siglato in data 28 ottobre 2025 il CCNL 2019-2021. Il testo introduce nuovi parametri retributivi e nuovi profili professionali. L'accordo decorre dal 1° gennaio 2019 e scade il 31 dicembre 2021. Gli effetti decorrono dal giorno successivo alla data di stipulazione, salvo diversa prescrizione del CCNL.</p> Per il personale del comparto Presidenza del Consiglio dei Ministri, l'Aran con Snaprecom, Usb Pi, Flp, Cisl Fp, Sipre, Cisal, Usb, Cisl, Cse, Usae (non firmano Cgil e Uil) hanno siglato in data 28 ottobre 2025 il CCNL 2019-2021. Il testo introduce nuovi parametri retributivi e nuovi profili professionali. L'accordo decorre dal 1° gennaio 2019 e scade il 31 dicembre 2021. Gli effetti decorrono dal giorno successivo alla data di stipulazione, salvo diversa prescrizione del CCNL.
Bonus lavoratrici madri 2025: requisiti, importi e scadenze a cui fare attenzione
31/10/2025 - Con la <a target="_blank" class="rich-legge" title="circolare INPS n. 1392025" href="https://onelavoro.wolterskluwer.it/document/10LX0000992187SOMM">circolare INPS n. 139/2025</a> prende il via il nuovo bonus mamme valido per il 2025. È previsto un contributo di 40 euro mensili, esentasse e non rilevante ai fini ISEE, per le lavoratrici del settore pubblico, privato e autonome con almeno due figli. Attenzione alle scadenze: la domanda va presentata entro il 9 dicembre 2025, con possibilità di proroga fino al 31 gennaio 2026 per chi perfeziona i requisiti successivamente. Quali sono i requisiti reddituali da rispettare? Come si presenta la domanda? Cosa si rischia in caso di dichiarazione falsa? Con la circolare INPS n. 139/2025 prende il via il nuovo bonus mamme valido per il 2025. È previsto un contributo di 40 euro mensili, esentasse e non rilevante ai fini ISEE, per le lavoratrici del settore pubblico, privato e autonome con almeno due figli. Attenzione alle scadenze: la domanda va presentata entro il 9 dicembre 2025, con possibilità di proroga fino al 31 gennaio 2026 per chi perfeziona i requisiti successivamente. Quali sono i requisiti reddituali da rispettare? Come si presenta la domanda? Cosa si rischia in caso di dichiarazione falsa?
RSA: la Consulta estende l'accesso alle associazioni più rappresentative sul piano nazionale
31/10/2025 - Con la <a target="_blank" title="sentenza n. 156/2025" href="https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2025/10/31/rsa-spazio-sindacati-comparativamente-rappresentativi">sentenza n. 156/2025</a> la Corte Costituzionale interviene sulla disciplina della rappresentanza sindacale aziendale. Nello specifico, la Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’<a target="_blank" class="rich-legge" title="art. 19" href="https://onelavoro.wolterskluwer.it/document/10LX0000114051ART19">art. 19</a>, primo comma, della <a target="_blank" class="rich-legge" title="legge numero 300 del 1970" href="https://onelavoro.wolterskluwer.it/document/10LX0000114051SOMM">legge numero 300 del 1970</a>, nella parte in cui non prevede che le rappresentanze sindacali aziendali possono essere costituite ad iniziativa dei lavoratori in ogni unità produttiva anche nell’ambito delle associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale. Viene, Inoltre, sollecitato l’intervento del Legislatore per una riforma organica della norma. Con la sentenza n. 156/2025 la Corte Costituzionale interviene sulla disciplina della rappresentanza sindacale aziendale. Nello specifico, la Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 19, primo comma, della legge numero 300 del 1970, nella parte in cui non prevede che le rappresentanze sindacali aziendali possono essere costituite ad iniziativa dei lavoratori in ogni unità produttiva anche nell’ambito delle associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale. Viene, Inoltre, sollecitato l’intervento del Legislatore per una riforma organica della norma.
Elenco revisori enti locali 2026: istanze entro il 16 dicembre 2025
30/10/2025 - Con l’informativa n. 153 del 30 ottobre 2025, il CNDCEC segnala la pubblicazione, da parte del Ministero dell’Interno, dell’avviso relativo all’Elenco dei revisori dei conti degli enti locali, valido dal 1° gennaio 2026. I soggetti già iscritti e coloro che intendono presentare nuova domanda devono farlo esclusivamente in modalità telematica, tra le ore 12:00 del 27 ottobre 2025 e le ore 12:00 del 16 dicembre 2025, seguendo le istruzioni contenute nell’avviso. In vista dell’apertura dei termini, il Consiglio Nazionale sollecita gli ordini territoriali a trasmettere tempestivamente le richieste di condivisione dei programmi formativi e a completare il caricamento dei file relativi ai partecipanti ai corsi entro i primi giorni di dicembre. Con l’informativa n. 153 del 30 ottobre 2025, il CNDCEC segnala la pubblicazione, da parte del Ministero dell’Interno, dell’avviso relativo all’Elenco dei revisori dei conti degli enti locali, valido dal 1° gennaio 2026. I soggetti già iscritti e coloro che intendono presentare nuova domanda devono farlo esclusivamente in modalità telematica, tra le ore 12:00 del 27 ottobre 2025 e le ore 12:00 del 16 dicembre 2025, seguendo le istruzioni contenute nell’avviso. In vista dell’apertura dei termini, il Consiglio Nazionale sollecita gli ordini territoriali a trasmettere tempestivamente le richieste di condivisione dei programmi formativi e a completare il caricamento dei file relativi ai partecipanti ai corsi entro i primi giorni di dicembre.
IFRS 16 Leasing: commento finale EFRAG sulla revisione post-implementazione
24/10/2025 - Il 23 ottobre 2025, l’EFRAG ha pubblicato la sua lettera di commento finale in risposta alla richiesta di informazioni dell'IASB IASB/RFI/2025/1 sulla revisione post-implementazione dell'<a target="_blank" class="rich-legge" title="IFRS 16" href="https://onefiscale.wolterskluwer.it/document/10LX0000857087SOMM">IFRS 16</a> Leases. Nella risposta della FCL, l'EFRAG riconosce che lo Standard funziona bene per i contratti di locazione semplici e migliora la trasparenza e la comparabilità, grazie all’obbligo di rilevazione in bilancio. Nonostante i costi elevati, soprattutto nei settori ad alta intensità di locazione, sono stati segnalati benefici come controlli interni più rigorosi e dati di maggiore qualità. Tuttavia, l’EFRAG evidenzia criticità nella presentazione dei flussi di cassa, nella classificazione di alcuni contratti (es. licenze software e cloud computing), e nella distinzione tra leasing e acquisto sostanziale. Inoltre, segnala incoerenze tra <a target="_blank" class="rich-legge" title="IFRS 16" href="https://onefiscale.wolterskluwer.it/document/10LX0000857087SOMM">IFRS 16</a> e altri standard IFRS (<a target="_blank" class="rich-legge" title="IFRS 9" href="https://onefiscale.wolterskluwer.it/document/10LX0000842287SOMM">IFRS 9</a> e <a target="_blank" class="rich-legge" title="IFRS 15" href="https://onefiscale.wolterskluwer.it/document/10LX0000840054SOMM">IFRS 15</a>). L’EFRAG raccomanda allo IASB di fornire linee guida più chiare e rileva che le informazioni attuali risultano talvolta insufficienti per gli utilizzatori. Il 23 ottobre 2025, l’EFRAG ha pubblicato la sua lettera di commento finale in risposta alla richiesta di informazioni dell'IASB IASB/RFI/2025/1 sulla revisione post-implementazione dell'IFRS 16 Leases. Nella risposta della FCL, l'EFRAG riconosce che lo Standard funziona bene per i contratti di locazione semplici e migliora la trasparenza e la comparabilità, grazie all’obbligo di rilevazione in bilancio. Nonostante i costi elevati, soprattutto nei settori ad alta intensità di locazione, sono stati segnalati benefici come controlli interni più rigorosi e dati di maggiore qualità. Tuttavia, l’EFRAG evidenzia criticità nella presentazione dei flussi di cassa, nella classificazione di alcuni contratti (es. licenze software e cloud computing), e nella distinzione tra leasing e acquisto sostanziale. Inoltre, segnala incoerenze tra IFRS 16 e altri standard IFRS (IFRS 9 e IFRS 15). L’EFRAG raccomanda allo IASB di fornire linee guida più chiare e rileva che le informazioni attuali risultano talvolta insufficienti per gli utilizzatori.
Sostenibilità e due diligence: semplificazioni in arrivo
14/10/2025 - La Commissione Affari Giuridici del Parlamento Europeo ha approvato la propria posizione sulla proposta di regolamento, parte del pacchetto Omnibus, che introduce una serie di modifiche alle <a target="_blank" title="direttive CSRD" href="https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2022/12/17/rendicontazione-societaria-sostenibilita-obblighi-estesi-imprese-grandi-dimensioni-pmi">direttive CSRD</a> e <a target="_blank" title="CSDDD" href="https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2024/07/06/sostenibilita-pubblicata-direttiva-relativa-dovere-diligenza-imprese">CSDDD</a>, relativamente agli obblighi di rendicontazione in materia di sostenibilità e di due diligence per le imprese. La Commissione Affari Giuridici del Parlamento Europeo ha approvato la propria posizione sulla proposta di regolamento, parte del pacchetto Omnibus, che introduce una serie di modifiche alle direttive CSRD e CSDDD, relativamente agli obblighi di rendicontazione in materia di sostenibilità e di due diligence per le imprese.
Innowwide call 4: finanziamenti alle PMI per studi di fattibilità
31/10/2025 - Innowwide call 4 sostiene le PMI innovative europee finanziando studi di fattibilità tecnico‑commerciale, legale e socioeconomico in mercati Extra‑UE. La scadenza per la presentazione delle domande è il 25 novembre 2025. Con una dotazione di 4,2 milioni di euro per finanziare settanta progetti, il bando offre fino a 60.000 euro per progetto, con copertura del 70% dei costi eleggibili. L’obiettivo è supportare le PMI nel verificare la validità delle loro soluzioni innovative nei mercati target prima di un’effettiva espansione commerciale. Come fare domanda? Innowwide call 4 sostiene le PMI innovative europee finanziando studi di fattibilità tecnico‑commerciale, legale e socioeconomico in mercati Extra‑UE. La scadenza per la presentazione delle domande è il 25 novembre 2025. Con una dotazione di 4,2 milioni di euro per finanziare settanta progetti, il bando offre fino a 60.000 euro per progetto, con copertura del 70% dei costi eleggibili. L’obiettivo è supportare le PMI nel verificare la validità delle loro soluzioni innovative nei mercati target prima di un’effettiva espansione commerciale. Come fare domanda?
Horizon Europe: guida per partecipare ai bandi
31/10/2025 - Horizon Europe supporta con contributi a fondo perduto iniziative in ambito sociale e tecnologico/economico, promuovendo la creazione e la crescita delle imprese, in particolare Pmi e start-up. Per partecipare è necessario rispondere ai bandi che vengono pubblicati sul portale ufficiale UE Funding & Tender portal. Qual è l’iter comune da seguire per inviare le proposte? Horizon Europe supporta con contributi a fondo perduto iniziative in ambito sociale e tecnologico/economico, promuovendo la creazione e la crescita delle imprese, in particolare Pmi e start-up. Per partecipare è necessario rispondere ai bandi che vengono pubblicati sul portale ufficiale UE Funding & Tender portal. Qual è l’iter comune da seguire per inviare le proposte?
FER, energia da fonti rinnovabili: domande dal 3 dicembre 2025
30/10/2025 - Il Decreto Direttoriale n. 424 del 30 ottobre 2025, emanato dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, approva l’avviso pubblico per la selezione di progetti per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili (FER). L’iniziativa mira a sostenere interventi volti alla produzione autonoma di energia pulita, promuovendo la transizione energetica e la sostenibilità ambientale. Le domande di agevolazione dovranno essere presentate esclusivamente in modalità telematica tramite la piattaforma informatica del GSE, accessibile dal link che sarà pubblicato nella pagina dedicata alla misura sul sito istituzionale. Il periodo utile per l’invio delle richieste va dalle ore 10:00 del 3 dicembre 2025 fino alle ore 10:00 del 3 marzo 2026. Il Decreto Direttoriale n. 424 del 30 ottobre 2025, emanato dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, approva l’avviso pubblico per la selezione di progetti per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili (FER). L’iniziativa mira a sostenere interventi volti alla produzione autonoma di energia pulita, promuovendo la transizione energetica e la sostenibilità ambientale. Le domande di agevolazione dovranno essere presentate esclusivamente in modalità telematica tramite la piattaforma informatica del GSE, accessibile dal link che sarà pubblicato nella pagina dedicata alla misura sul sito istituzionale. Il periodo utile per l’invio delle richieste va dalle ore 10:00 del 3 dicembre 2025 fino alle ore 10:00 del 3 marzo 2026.
DDL concorrenza: Confprofessioni approva il limite al voto
30/10/2025 - Il presidente di Confprofessioni Marco Natali ha espresso soddisfazione per l’approvazione da parte del Senato, del maxi emendamento al disegno di legge Concorrenza, che include una norma proposta da Confprofessioni sulla governance delle Società tra Professionisti (Stp). Il provvedimento, introduce un limite al diritto di voto dei soci finanziatori, fissato a un massimo di un terzo, indipendentemente dalla quota di partecipazione. Secondo Natali, questa misura garantisce il controllo delle Stp ai professionisti, favorendo al contempo l’ingresso di capitali stabili, utili soprattutto per i giovani nell’avvio di studi professionali. La norma bilancia due esigenze fondamentali: una governance professionale solida e l’accesso a risorse finanziarie. Confprofessioni ribadisce il proprio sostegno al modello aggregativo, considerato strategico per rafforzare la competitività dei professionisti italiani nel contesto europeo, sempre più complesso e concorrenziale. Il presidente di Confprofessioni Marco Natali ha espresso soddisfazione per l’approvazione da parte del Senato, del maxi emendamento al disegno di legge Concorrenza, che include una norma proposta da Confprofessioni sulla governance delle Società tra Professionisti (Stp). Il provvedimento, introduce un limite al diritto di voto dei soci finanziatori, fissato a un massimo di un terzo, indipendentemente dalla quota di partecipazione. Secondo Natali, questa misura garantisce il controllo delle Stp ai professionisti, favorendo al contempo l’ingresso di capitali stabili, utili soprattutto per i giovani nell’avvio di studi professionali. La norma bilancia due esigenze fondamentali: una governance professionale solida e l’accesso a risorse finanziarie. Confprofessioni ribadisce il proprio sostegno al modello aggregativo, considerato strategico per rafforzare la competitività dei professionisti italiani nel contesto europeo, sempre più complesso e concorrenziale.
Contratti di credito: chiarimenti dalla Corte UE sul diritto di recesso
30/10/2025 - Con la sentenza del 30 ottobre 2025 nella causa C-143/23, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha chiarito l’interpretazione della direttiva 2008/48/CE sui contratti di credito ai consumatori. In particolare viene chiarito che il diritto di recesso non decorre se il contratto non indica chiaramente, in percentuale, il tasso di interesse di mora applicabile, e tale informazione non è stata comunicata al consumatore. Inoltre, il creditore non può contestare l’esercizio del recesso per presunto abuso se il contratto è carente di tale indicazione. In riferimento ai contratti di credito collegati all’acquisto di veicoli, la Corte ha stabilito che è contrario al principio di effettività un metodo di calcolo dell’indennità per perdita di valore che includa elementi estranei all’uso del veicolo. Tuttavia, è legittima una normativa nazionale che imponga al consumatore il pagamento degli interessi debitori maturati tra l’erogazione del prestito e la restituzione del veicolo, anche dopo l’esercizio del diritto di recesso. Con la sentenza del 30 ottobre 2025 nella causa C-143/23, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha chiarito l’interpretazione della direttiva 2008/48/CE sui contratti di credito ai consumatori. In particolare viene chiarito che il diritto di recesso non decorre se il contratto non indica chiaramente, in percentuale, il tasso di interesse di mora applicabile, e tale informazione non è stata comunicata al consumatore. Inoltre, il creditore non può contestare l’esercizio del recesso per presunto abuso se il contratto è carente di tale indicazione. In riferimento ai contratti di credito collegati all’acquisto di veicoli, la Corte ha stabilito che è contrario al principio di effettività un metodo di calcolo dell’indennità per perdita di valore che includa elementi estranei all’uso del veicolo. Tuttavia, è legittima una normativa nazionale che imponga al consumatore il pagamento degli interessi debitori maturati tra l’erogazione del prestito e la restituzione del veicolo, anche dopo l’esercizio del diritto di recesso.
Cash flow e merito creditizio: il rischio del past due a 30 giorni
30/10/2025 - Il 30 ottobre 2025, il Consiglio e la Fondazione nazionali dei commercialisti hanno pubblicato il documento “La gestione dei cash flow nella relazione con la banca: gli effetti del past due a 30 giorni”, curato dalla Commissione Finanza reporting. Il testo sottolinea l’importanza di una gestione ottimale dei flussi di cassa per prevenire anomalie nei rapporti con gli intermediari creditizi, come scaduti, scoperti o sconfini. Particolare attenzione è rivolta al past due di 30 giorni, soglia breve ma critica, che può compromettere il merito creditizio e ostacolare l’accesso a nuova finanza. Tale limite è presente in numerose normative bancarie e viene considerato inderogabile. Il documento evidenzia la necessità per le imprese, soprattutto PMI, di adottare un budget di cassa rolling e assetti organizzativi adeguati, in linea con gli obblighi previsti dal Codice Civile e dal <a target="_blank" class="rich-legge" title="d.lgs. 142019" href="https://onefiscale.wolterskluwer.it/document/10LX0000873338SOMM">d.lgs. 14/2019</a>. L’obiettivo è fornire strumenti operativi per migliorare il rapporto banca-impresa e facilitare l’accesso al credito. Il 30 ottobre 2025, il Consiglio e la Fondazione nazionali dei commercialisti hanno pubblicato il documento “La gestione dei cash flow nella relazione con la banca: gli effetti del past due a 30 giorni”, curato dalla Commissione Finanza reporting. Il testo sottolinea l’importanza di una gestione ottimale dei flussi di cassa per prevenire anomalie nei rapporti con gli intermediari creditizi, come scaduti, scoperti o sconfini. Particolare attenzione è rivolta al past due di 30 giorni, soglia breve ma critica, che può compromettere il merito creditizio e ostacolare l’accesso a nuova finanza. Tale limite è presente in numerose normative bancarie e viene considerato inderogabile. Il documento evidenzia la necessità per le imprese, soprattutto PMI, di adottare un budget di cassa rolling e assetti organizzativi adeguati, in linea con gli obblighi previsti dal Codice Civile e dal d.lgs. 14/2019. L’obiettivo è fornire strumenti operativi per migliorare il rapporto banca-impresa e facilitare l’accesso al credito.
Quotidiano Giuridico
Rapporti tra processo penale e processo tributario: le novità della riforma
02/11/2025 - Condizioni e limiti di efficacia del giudicato assolutorio secondo il nuovo art. 21 bis della legge sui reati tributari
Incarichi retribuiti al personale in quiescenza tra divieti normativi e margini di legittimità
01/11/2025 - La posizione della Corte dei conti, Sezione di controllo per la Regione siciliana, nel parere n. 178/2025
Il cliente che scivola nel supermercato ha sempre diritto di essere risarcito?
31/10/2025 - L’imprudenza del danneggiato può costituire il caso fortuito che esclude ogni responsabilità (Cassazione civile, ordinanza 28 agosto 2025, n. 24071)
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GDPR: come gestire gli adempimenti
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